lunedì 18 dicembre 2006

domenica

angolo tra via del pratello e via ugo bassi. attraversamento pedonale. ascolto auto misto musica bassa da morenti cuffie. le marmitte truccate dei motorini ingombrano pesantemente il mio padiglione auricolare. premo la gomma più dentro me ne ricavo un orribile "crrr". presagio di una vanagloriosa fine monca del brano. mi si affiancano persone a gruppi di due o tre ed il loro vociare si aggiunge al rumore complessivo. ripasso i graffiti sui muri e alzo lo sguardo. il cielo cemento mi rassicura. il soffitto grigio aiuta l'introspezione. l'individualismo fa da padrone e passi sicuri superano la mia attesa senza curarsi troppo. a volte è bello venire ignorati, sentire che poi in fondo è possibile scomparire dal mondo. dovrei chiarire le mie questioni lasciando questo procrastinare trascinato da anni che mi ha poi portato qui. mi soffermo a pensare a lucia, alla nostra pseudo-relazione-simil-seria di 3 anni fa. i gloriosi anni sui libri che mi hanno lasciato qualche gloriosa parola altisonante ad utilizzare per stupire l'audience. un effetto anche piacevole ma ormai logoro come il fondo dei miei jeans. cerco il perché della mia giornata in qualche pensiero lasciato nel cappuccio alzato contro il sottile vento freddo del tardo mattino. trovo poco. leggere un libro, dormire e mangiare. l'icona verde si illumina, la mia rumorosa compagnia mi lascia e il suono dei motori si riduce. riscopro la colonna sonora. passa una coppia accompagnata da un boxer. facce note, il cane detto rufus e il destino in piazza s. francesco. altri seguono nella stessa direzione incrementando lo scalpiccio. un pretenzioso fiume di persone per l'argine stretto dei portici bolognesi. dalle pieghe marziali dei vestiti mi accorgo essere domenica. nel mio cappello ancora pochi centesimi. il rumore del traffico ha ripreso, la mia musica si è spenta definitivamente.

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