giovedì 14 dicembre 2006

pausa sigaretta

mi sentivo quasi seriamente coinvolto, come un terzino durante una partita importante. anche quel giorno, alle dieci meno cinque, ci incontrammo nella terrazza fumatori. le facce le avevamo tutte presenti: giorgio se ne sarebbe andato in due minuti ed in sette sarebbero arrivati alice, marco e francesca del reparto vendite. giorgio si limitò ad accennare un saluto col movimento del capo per poi reimmergersi nello squallido orizzonte appoggiato al balcone. noi ci si accese la solita sigaretta e lui spense la sua. ci facevamo compagnia, in quei minuti, con storie esagerate su amici e, ipotetici e raramente realizzati, viaggi. un giorno mi disse: "allora quando si parte?". ed io pensai seriamente si potesse partire assieme. si uscì anche qualche volta e poi si tornò ai nostri posti delle sicure quattro chiacchiere in dosi di cinque minuti al giorno. avevamo, in fondo, le nostre vite che in quel fumo si dimenticavano garantendoci momenti svincolati dal passato, da quello che eravamo in realtà e dalla nostra posizione nel mondo. e il suo profumo che si mescolava all'odore di pall mall light e quello sfondo impietosamente artificiale di palazzi e stracci di cielo. poi un giorno lei lasciò la got per un altro, meglio remunerato, posto da ricercatrice. io mi limitai a smettere di fumare. chiara ne fu felice.

Nessun commento: