mercoledì 13 dicembre 2006

relativamente presto

un odore strano, fresco e addormentato accompagna passi incerti oltre la solida porta di legno che, cigolando, si richiude pesantemente come un eco di altri tempi. l'orizzonte si apre, il cielo mostra cinesi orizzonti rosso e viola. assurda premessa ad un cubico grigio. carla prepara il caffè con una abbondante felpa verde. aspetta appoggiata al tavolo. qualche luce si accende alle finestre, qualche impietoso televisore ripete instancabile notizie ed oroscopi. quattro ragazzi si avvicinano a scuola. in questi momenti le strade sono abitate da piccole utilitarie e fumosi furgoni portano calcarei carpentieri ad invernali cantieri. qualche autobus passa carico di occhi velati da un sonno non ancora dimenticato e un vociare diffuso. alcuni siedono con una canzone già sentita nelle orecchie e pensano a luoghi lontani abitati quasi in altre vite. universitari ed immigrati in variopinte casacche elargiscono quotidiani in prossimità di qualche attraversamento pedonale. rumori del traffico. ci si ferma per la colazione. marco si nasconde dietro la gazzetta dello sport, sollevato dalla responsabilità dell'interrogazione in chimica con una firma falsificata nello zaino. qualche attacchino appende ai muri una nuova necessità. una sveglia ripete un nota melodia. la sensazione di solitudine da un cuscino freddo. qualcuno sbadiglia. qualcuno continua a dormire.

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