mercoledì 20 dicembre 2006

via riva reno

la sveglia mi allerta inattesa. ieri sera ho bevuto forte, ho dimenticato di disattivarla. nei cinque minuti di limbo mi agito in apocalittiche immagini. la mia magra figura storpiata dall'apprensione. piccoli particolari sintomi di catastrofe: un ritardo al lavoro, un piede sbagliato, un semaforo giallo, un caffè troppo caldo. la fine, sintomo di inevitabile insuccesso, mi trova solerte come il concierge del diana. il suono noioso continua forte, si associa un rumore lontano in avvicinamento. ambulanza o polizia. o entrambi. memorie lontane richiamano nozioni male assimilate, come per la mia intolleranza al glutine, sull'effetto doppler. il ritmo si tronca poco lontano, resta solo la nenia a forzare i miei occhi pesanti in un giorno di festa. ai piedi del letto finisco la mia agonia auricolare ed appoggio una fronte sudata ai palmi. presagio di una agonia cerebrale di flash al vino rosso e frasi sconvenienti, ingigantite dal mal di testa. ho imparato a conviverci: non saranno che un lontano rumore di fondo per la mia giornata iniziata troppo presto. muovo i primi passi verso il bagno, compio azioni routinarie che mi vedono apparire meglio al pubblico noto della mia immagine riflessa. esco per un po' di aria viziata dai fumosi autobus ecologici. una veloce occhiata la negozio di musica sotto casa e poi fluido nella arteria che porta al centro. vedo un groviglio di auto per una deviazione forzata. polizia a controllare i disagi. il mio disagio mi porta ad una via secondaria. via riva reno.

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