venerdì 24 dicembre 2010

Appunti che c’entravano col Natale e mi sentivo proprio di renderli pubblici

Al telegiornale ti spiegano che gli italiani preferiscono regali tecnologici. Roba di elettronica. A supporto della tesi c’è un bambino in un supermercato con una giacca aperta che lascia intravedere una sciarpa rossa ed una felpa con il disegno di Snoopy. Il bambino dice che quest’anno da Babbo Natale vuole una playstation. Dice che quest’anno è stato buono. E la madre lo conferma ad un intervistatore freddo chirurgico, professionale. La madre diciamo che è Uma Thurman in Kill Bill con un giaccone lungo in lana al posto della tutina gialla. Ha un sorriso da caminetto acceso ed albero addobbato con sobrie palle dipinte a mano.
Fuori ancora non nevica, c’è solo un freddo gesso che gratta su una lavagna.
In cucina tua madre ascolta la radio mentre sistema il vassoio degli antipasti.
Tuo padre è uscito da poco.
Intanto passa la pubblicità, ciononostante non cambi canale. Sei narcotizzato in quel limbo soffice e superficiale di consigli per gli acquisti e facili comportamenti stereotipati. Roba da totalitarismo, roba da non sentirsi imbarazzati quando si incontra qualcuno che non vediamo da un po’, roba che basta ripetere Buon Natale. E poi un sorriso. Sembra tutto così semplice che quasi dimentichi le incombenze e le bollette in sospeso dell’appartamento che dividi con Carlo. Ed il tuo lavoro di merda. E pensi ad altro. A Francesca più che altro, alla tua casella mail ancora vuota. E pensare che sei qui per colpa sua. Incastrato nella commedia del Natale in famiglia che si ripete pressoché invariata assieme alla Fabbrica del Cioccolato e Una Poltrona Per Due. Ogni tanto qualche nuovo personaggio si affaccia anche ma ha la consistenza della musica in filodiffusione nei supermercati. Ed il tuo interesse è per quello che hai nel piatto e nel bicchiere. Sarà anche perché le tue cene sono sempre più spesso fatte di surgelati ed aperitivi: retaggi dell’istinto alla sopravvivenza.
Cerchi nel telefono il numero di Francesca ma poi la linea torna allo studio e quello che hanno da dire in televisione è sicuramente più interessante di una spezzata conversazione natalizia con una ragazza che, esclusa la mail che ti ha mandato pochi giorni fa, non senti da anni.
Mentre la giornalista ti racconta le mete più gettonate per la settimana bianca ti arriva l’odore del brodo.
Ti ricorda che in fondo va bene così.
In fondo è Natale.
(E probabilmente Francesca sta scopando con qualcun altro)

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