sabato 15 ottobre 2011

La piazza sotto casa

Questa mattina in città c’è quasi l’eco. Sarà che mi sono svegliato presto, sarà che quando la temperatura crolla sotto i dieci gradi sembra rendere tutto più rigido ed eterno. Quasi fosse tutto un bassorilievo o una foto in bianco e nero.
Sotto casa mia c’è questa piazza storica. Ogni volta che la guardo sembra interrogarmi sulla mia strada per l’eternità. Come quando incontri qualche amico che è andato a lavorare all’estero e fa anche una barca di soldi e ti chiede come va. E tu non sai che rispondere. E l’immagine che ti viene è quella del villano che spala merda tutto il giorno. E provi a sorridere ma sai di non essere credibile. Si capisce quindi che è un po’ di tempo che evito di soffermarmi sulla piazza. Ho interposto rigogliose fioriere che si interpongono rendendo i toni più pacati, accondiscendenti. Le mie piante sul terrazzo contrappongono la vita all’eternità. O almeno credo sia per questo. E per il fatto che c’era una offerta alla coop questa primavera in primavera e mi sono comprato il necessario per un giardino pensile.
Questa mattina però mi sono svegliato che le piante avevano ancora quell’aria assonnata che le fa sembrare in coma ed ho guardato oltre. Mi sono ritrovato davanti alla storia della mia città con pochi racconti da fare e con l’impressione che gli ultimi 7 anni non siano passati per davvero. Mi sono preparato un caffè ed ho aspettato cinque minuti guardando il fumo che mi saliva davanti agli occhi senza nessuna pretesa. E mi sono detto, certo che questa piazza è proprio bella. E quasi mi commuovevo. Poi ho scritto queste righe, perché non volevo dimenticarmele.

1 commento:

comune ha detto...

Sempre caro mi fu questo terrazzo,
E questa siepe, che dalla piazza
Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude...