La saluti con un fare freddo e controllato che sa di Listerine
e barba appena fatta. Una camicia così bene non l’avevi mai stirata. Il trucco
sta nel stirare quando la stoffa è ancora appena umida e poi indossarla appena
superata la minaccia del caffè. Riflessioni che tieni per te, ma ti senti bene.
Bene come non ti sentivi da un po’. Ti vengono in mente quelle domeniche con
tanta luce che hai la certezza non finiscano mai. Quando riesci a svegliarti
presto e comperi un giornale solo per il gusto di portartelo dietro e leggere
qualche titolo con disinvoltura. Lo stesso atteggiamento che provi ad inserire
in questo dialogo. Imponendoti di non sorridere conscio dei tuoi denti incerti.
Vittima di un odontoiatra in carriera e della tua scarsa pazienza. Da qui il Listerine.
È tutto ciò che ti resta.
Lei intanto ti sta raccontando quello che le è successo
nelle ultime settimane, e sorride con un entusiasmo che ti riporta alla realtà.
E ti scava gli occhi nelle orbite che quasi ti viene da sdraiarti un attimo. Prendere
fiato. Te e tutto il tuo slancio controllato. Ti trovi senza parole con questo
fare inadeguato, vorresti distrarti. Ma detesti chi tira fuori il telefono in
compagnia ed inizia ad accarezzare il touch screen con la stessa affabilità con
cui negli anni novanta si succhiavano le aste degli occhiali. E poi si diceva
qualcosa di definitivo che iniziava con una parola tratta pari pari dall’ultima
edizione dello Zingaretti e spesso usata a sproposito e con un significato più
onomatopeico che fedele. L’importante è il suono del discorso. Mica si possono
alternare periodi lunghi a periodi irriguardevolmente brevi. E poi fregarsene
della punteggiatura. Ci sono delle regole comunicative entro cui sguazzare ed è
un vero godimento farlo. Automasturbazione, diciamolo.
Così le rispondi qualcosa che ne tu ne lei capite. Ma ti
guarda con immenso rispetto.
E si vergogna quasi a sorridere.
Quel vestito nero le sta veramente bene.
Immagini l’odore che può avere da vicino.
Immagini di avvicinarti ma in realtà la stai salutando. È così
che si fa.
Te ne vai con un sorriso.
Per tutto il resto c’è Mastercard.
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