Non c’è molto da aggiungere a questa giornata. A questo sole
freddo dicembre che illumina facce di sconosciuti passanti. Senza meta, proprio
come te. Ma con convinzione e sorrisi a profusione. Raffiche di profumo nell’olfatto
consumato da un raffreddore. E freddo che ti secca i polmoni a respirarci. E
questo giallo tendente al rosso ed al blu che non sembra nemmeno vero. Che ti
viene da giurare che è primavera, che dietro all’angolo ci sarà quella faccia
che cerchi. Ed avrai anche le parole giuste per iniziare un discorso. Battute,
sorrisi ed il suo modo di ascoltare troppo vicino che ti scalda. E sa di tè
nero. E giri l’angolo e quello dopo ancora. E niente, una ricerca inutile. Una
città che ormai non ti appartiene e a cui non puoi fare altro che rassegnarti
perché in fondo è tardi. Qualche scelta l’hai fatta ed ora non avrebbe senso
ricominciare tutto dall’inizio. Un inizio storto come solo sai fare le cose in
questo momento. Inconcludente come tutte le email che hai iniziato e poi
abbandonato. Cercando qualcosa di meno impegnativo da fare che guardarti ed
ascoltarti. E cercare di esistere, di avere un senso. Hai acceso la televisione
e ti sei seduto. E son passati sei anni da allora, Cristo santo! E tu ancora a
scioglierti con le stesse sensazioni abbandonando anche qualsiasi
sperimentazione. Rinforzando i muscoli con esercizi ripetuti che ti viene da
domandarti se sono ancora muscoli o piuttosto calli. Però sorridi e ti tagli
spesso i capelli e la barba. Ami il riscaldamento e quella sensazione di
torpore che provi sotto la doccia. La tranquillità, l’ovatta e l’odore delle
struccante che precede una notte a letto assieme. È un po’ che non assaggi il
sapore di sigaretta bruciata nella bocca di qualcun'altra. È troppo che non ti
confessi con te stesso. Sapendo di non poterti proprio assolvere. Tutto quello
che fai è camminare illudendoti che quel moto fisico esista veramente e che
abbia un senso. Lo sai che non è così perché manca di intenzione e non ha
nessun significato. È una canzone pop come ce ne sono tante interpretata
impeccabilmente e con i cori accompagnati dagli archi. Una splendida canzone,
perfetta e inutile. Quindi dove credi di andare con quell’incedere troppo
rapido per ingannarti? Speri, speri di incontrarla sapendo benissimo che non
hai niente da dirle, niente per cui valga la pena che lei ti incontri. Eccoti
quindi aprire stancamente la portiera della tua auto valutando se è il caso di
portarla a lavare oppure no. E rincasi rispettando rigorosamente i limiti di
velocità.
Alla televisione Benedetta Parodi cucina un arrosto in
crosta.
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