E ti svegli e la cosa più familiare che vedi è una bottiglia
di vino ribaltata. È ora di smetterla di camminare sulle mani con i piedi sulle
spalle dei giganti che in realtà sono minuscoli pezzi di un tutto in frantumi.
Un gioco all’incollaggio. L’equilibrio precario di un puzzle Ravensburger con
una bambina piccola in casa di nome Sofia. Che sa di nuovo e pasta del Fissan.
Che sai non ti farebbe dormire la notte. Che per fortuna non è più un problema
tuo. Ti costa solo una percentuale dello stipendio e la totalità dei tuoi
sentimenti. E ciononostante ciondoli e cammini in equilibrio. E ti sembra che
non sia passato niente da quando c’era il tutto delle possibilità che hai
esplicitamente rifiutato di cogliere. Perché le cose vanno e non abbiamo più il
problema di trovare la carta de telex per scrivere, ma il tempo per limitarci a
non farlo. Non abusarne. Sì, parlo di Baricco e della repubblica.it che ci
mangia il cervello e ci gode ad inserire foto da cerebroleso al margine delle
pagine. Che non possiamo fare altro che cliccarci. E poi scorrere la galleria
fotografica. Anche se di Lapo Elkann non ce ne frega un cazzo, Nicole Minetti
ha senso solo un una particolare posizione con dei particolari vestici che poi
non si discostano troppo dalla realtà.
Ma non divaghiamo, parlavamo della tua bottiglia vuota,
della figlia che non hai e del lavoro che stai perdendo. E lo sai che non è
colpa della concorrenza, è colpa che il lavoro è brutto. Il capitalismo si è
spiaggiato come la balena bianca di Moby Dick che ti rifiuti di leggere. Per
partito preso, perché Moby è in qualche modo imparentato con Herman Melville e
oggettivamente la musica di Moby è trista come Sara Tommasi che simula un
orgasmo. E quindi ti bei nella tua ignoranza lambiccandoti col gioco della
bottiglia. Pensando a come si sta bene in Cina, pensando al sapore di una
mattina con due gradi in mezzo ad una montagna di neve e fumo puro che esce ad
ogni respiro. Una pubblicità della vodka con qualche ribelle che non resiste
alla voglia di tirarsi fuori le tette per protestare. E protestando la
sodomizzi. E siete tutti felici fuori al freddo: tu, le Pussy Riot ed Emma
Bonino.
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