Questa giornata non sa di niente e questo non è un sorriso.
È la faccia di chi si è trovato qui dopo una scelta ponderata con i pesi
sbagliati. Già, a cosa stavo pensando? Sono finito qui e ci sono rimasto. E
sono croste su croste che ormai sono bloccato. Immobile. Indignato davanti alla
televisione lo stretto necessario per passare da un telegiornale ad un altro.
Spingendo un tasto ergonomico sul telecomando. Commentando i costi della
politica al bar del mattino. Solo per non interessarmi al calcio.
Semplificazione della complessità. Una delle poche lezioni che mi porto dietro
dall’università ma senza la overdose di potenzialità che lo accompagnava. E lo
so che non è interessante. E che sa di grigio naftalina.
Parliamo del concerto di Lady Gaga di ieri. Ho ascoltato
abbastanza la radio da dichiararmi informato sugli eventi. Anche quel simpatico
siparietto organizzato dal marketing, sì, parlo proprio di quella battuta sui
pompini. Ho ragione, controllate pure su internet.
Bè, stavo guidando e questi per radio ne parlavano. 140 km/h
in una autostrada sdentata causa crisi. I camion vuoti mi scorrevano sconsolati
alla destra e dal programma del mattino cercavano di trasmettermi via FM quel
buonumore da kindercereali parlando di pompini gratis. E quindi per non sapere
che fare mi sono immaginato assieme a Lady Gaga in un bagno qualsiasi dei pub
che frequento. Sentivo distintamente il suo profumo, lo stesso di mia nonna in
carriola. Era una scena comica tipo il joker che pratica una fellatio ad un Batman
sovrappeso e stempiato. Ma basta parlare di Renzi e Fiorito. Sì lo so, salto di
palo in frasca. È l’atavica attrazione per i supereroi che mi porto dietro. Del
resto è l’unico modo in cui mi sembra di riuscire a muovermi un po’. È così che
mi mantengo in forma.
E no, lo ripeto questo sorriso è puramente accidentale.
Il Prozac non c’entra niente.
Nemmeno Lady Gaga che mantiene quello che il suo ufficio
marketing le ha messo in bocca. Inginocchiata su queste piastrelle fredde di
altri tempi. Prodotte a Sassuolo, la patria di Nek.
E anche questo non c’entra niente.
Ah sì, ogni riferimento a cose, persone e animali è opera di
una fervida immaginazione. Poi spesso l’immaginazione supera la realtà.
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