ho copiato questo racconto da una raccolta che sfogliavo annoiato a casa di matteo. certo sarebbe stato più facile fotocopiarlo o ritagliarlo da una pagina internet cliccando il tasto destro del mouse o premendo ctrl ed x contemporaneamente. avrei risparmiato sicuramente tempo e cristina non si sarebbe spazientita chiamandoci alle tre e quarantasette, quando avevamo già accumulato diciassette minuti di ritardo. aspettammo di accumularne venti prima di uscire.
l’aria di aprile era composta del solito azoto, ossigeno, argon, diossido di carbonio e qualche altro additivo cancerogeno. in pieno centro storico avevano recentemente aperto l’ennesima pizzeria da asporto. in periferia passava una auto targata AC 919 DT, non catalitica. poi una punto. cristina davanti a feltrinelli ripassava le vetrine cercando di ricordare la differenza tra leucoplachia e l'eritroplachia.
consci del fatto che quando si ha bisogno un taxi non lo si trova mai, io e matteo non ci stupimmo tanto dei numerosi taxi incrociati quanto della mancanza di autobus. poi passò il 13 mentre proseguivamo a piedi per via rizzoli. qualcuno si lamentava col conducente per l’interminabile attesa e noi, simpatizzando con l’autista, accelerammo il passo. raggiungemmo cristina con un ritardo complessivo di 35 minuti.
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