mercoledì 29 ottobre 2008

Nebbia

C’era la nebbia. Una impossibile nebbia invernale. Chissà perché. Il clima esterno ed il suo andavano di pari passo. Sincroni nell’insensatezza. Trascinati dagli eventi. Dall’entropia.
Si trovava a camminare sul marciapiede. Tempo libero, ore di libertà. Tutti i negozi erano ancora chiusi, c’era solo un assonnato barista che lambiccava con il lucchetto della serranda. Probabilmente inespressivo, insensibile: abituato.
Venne inghiottito dall’aria densa in pochi passi.
E l’ambiente vomitò lo sferragliare della serranda.
Poi basta.
Immaginò accendersi l’insegna al neon rosa e blu. La radio. La macchina del caffè. Una scatola di plastica contenente le paste del mattino. Avvenenti cornetti alla crema e insignificanti paste integrali al miele. Ed una sensazione di solitudine inghiottita come una medicina non poi troppo amara.
Erano passate le 6 del mattino.
Presto sarebbe iniziato ufficialmente il giorno. Quello incorniciato dai telegiornali ripetitivi. E dalle previsioni meteo.
E già: in effetti questa nebbia l’avevano prevista.

1 commento:

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny