venerdì 11 dicembre 2009

L'emisfero boreale

Probabilmente era una delle cene meno sane che consumavo negli ultimi due anni. Beh, certo, se non consideriamo anche le due volte da McDonald's, la cena al cinese e la vacanza negli Stati Uniti, possiamo tranquillamente affermare che si trattava senza dubbio della cena meno salutare degli ultimi quattro anni.
Tre wurstel di puro suino, un sugo riscaldato di pomodoro e cipolle preparato da non so chi (forse da Giuseppe), tre tomini nauseabondi ma squisiti, qualche fetta di salame Negroni e, per concludere, Puzzone di Moena portato direttamente da Pinzolo da Marco, che forse ignora che Pinzolo è il paese di origne della Spressa... ma poco male, il tutto innaffiato da una mezza dozzina di Hell's Beer. Già, proprio la birra più economica mai commercializzata da Lidl.
"Ciao vecchio, come va?
"Insomma..."
"Come insomma, se non va bene a te, caro mio... e Sara, dov'è? Credevo sarebbe venuta anche lei"
Già, dovevamo andare a sentire i "La ira de dios" al Cox, un gruppo peruviano nonchè il preferito di Sara.
""Mmm, ti devo dire una cosa"
"Su avanti sputa il rospo"
Chissà da cosa deriva il modo di dire "sputa il rospo". Magari nel Medio Evo (dato che tutti modi di dire hanno origine proprio in quel periodo) si era soliti mettere un rospo in bocca a chi non doveva parlare oppure era, che ne so, una punizione per chi parlava troppo o faceva gossip...
"Oggi ho lasciato Sara..."
Appena ho sentito quella frase un boccone di Wurstel di puro suino mi si ficca nel canale sbagliato ed a momenti non muoio soffocato. Ho cominciato a tossire come uno che si è scolato metà Mediterraneo e, per nulla preoccupato del mio stato di apnea, sottovalutando tutti i rischi che possono derivare da una prolungata assenza di ossigeno alle cellule del mio cervello, cercavo di dire
Ma dico, ti è dato di volta il cervello? Come cazzo ti è saltato in mente di lasciare Sara, l'unica ragazza che ha avuto il coraggio, non solo di farsi vedere con te, ma pure di andarci a letto!
Poi pianin pianino, quando gli spasmi da soffocamento avevano cominciato a passarmi e le cellule neuronali erano ormai al sicuro, col sudore che mi colava sulla fronte, sono riuscito a biascicare
"Ma sei un coglione!"
Sia chiaro, non è che Sara fosse tutto questo splendore ma, detto fra noi, voi non conoscete Silvano. Dio mio, Silvano è un incrocio tra un ritratto cubista di Picasso ed un cane Carlino venuto male. E' un mio grande amico e non parlerei mai male di lui in sua assenza ma, cazzo, è veramente strano. Ha un viso talmente asimmetrico che se gli guardi il profilo sinistro e poi si volta, beh, sembra un'altra persona... ma nessuna delle due decente. Almeno Sara, era sì brutta e culona ma era simpatica, o meglio, non rompeva i coglioni. Era la classica tipa soprammobile. Non fiatava mai, stava in disparte quando si parlava di sport, lasciava tutta la libertà che Silvano voleva e poi, questo bisogna riconoscerglielo, cucinava da dio, anzi da chef.
"Come sarebbe a dire -l'ho-lasciata? Forza chiamala subito e dille che ti sei sbagliato. Sì, inventati qualcosa, cazzo ne so, dille che avevi la febbre, che eri ubriaco... checcazzo, dille che era uno scherzo chiedile se c'è cascata"
"No, sa che non scherzo su questi argomenti. Poi, ho deciso..."
"Aspetta... aspetta un secondo capo. Come sarebbe a dire -ho-deciso?"
"Sì, stamattina quando mi sono svegliato ho guardato dalla finestra. C'era un sole bellissimo e tanta gente per strada. Mi sono fermato un attimo a fissare i passanti, i piccioni, le auto ed i tram poi mi sono chiesto se veramente mi piacesse Sara... e, beh, sono arrivato alla conclusione che forse non mi piace..."
"Ccccccccosa? Ma tu devi essere diventato scemo. Cazzo vuol dire -forse-non-mi-piace? Ma dico, in quattro anni che state assieme, solo ora te lo sei chiesto? Amico, fatti vedere... ma da uno bravo!"
Roba da matti. Non mi sembrava vero: Silvano, dopo quattro anni o forse tre o cinque, non so -mica ci stavo io con Sara, scopre che Sara non gli piace? Cioè, se voi sapeste di chi sto parlando, capireste. Mi sentivo, non so per quale motivo, investito da non so chi di compiere una missione importantissima: impedire che Silvano lasciasse Sara.
"Siediti. Anzi, prenditi un bicchiere dallo scolapiatti e una birra dal frigo. Poi siediti"
"Sì, mi rendo conto di aver fatto una cazzata, o qualcosa che si avvicina molto ad una cazzata, ma so che se non lo avessi fatto stamattina, non sarei più stato in grado di farlo. Questa mattina, guardando fuori dalla finestra ho visto una coppia. Avranno avuto più o meno sessant'anni ed andavano a braccetto. Avevano un cagnolino al guinzaglio e spingevano un passeggino. Forse il nipotino. Sembravano felici anche se era mattina presto e faceva freddo e lei... zoppicava. Mi sono immedesimato in quei due vecchi e... accanto a me non c'era Sara. Credimi, mi sono commosso. Questo vuol dire che..."
"Te lo dico io cosa vuol dire. Vuol dire che sei un coglione. Anzi no, sei un assassino. Hai spezzato il cuore di quella povera ragazza solo perchè sei un cazzone egoista, ecco cosa sei, altro che palle!"
Non mi rendevo conto di quello che stavo dicendo. Ero comandato da qualcun altro. Quando le parole mi uscivano dalla bocca era come se non solo le avesse pensate ma le avesse anche pronunciato un altro. Le ascoltavo per la prima volta. Vi giuro che non le pensavo io quelle stramaledette parole. Dovevo fare qualcosa. Assolutamente, dovevo riuscire a starmene zitto e tornarmene a fare i cazzi miei. A mangiare i miei wurstel ed il mio Puzzone. Pensa te che roba. Io, che non ho una donna da secoli, che sono uno stronzo, anzi, il classico stronzo in quanto a ragazze, che mi mettevo lì a fare il moralista col povero Silvano. Ma che cazzo stava succedendo? Mancava solo che l'acqua cominciasse a scendere negli scarichi in senso antiorario ed era la conferma che il mondo andava alla rovescia. Fatto sta che, l'unica cosa che sono riuscito a fare per tapparmi la bocca è stato riempirmela di birra. Mi sono attaccato al collo di una boccia Hell's Beer da 66cl e me la sono scolata tutta in un solo sorso. Poi, dopo un tanto sonoro quanto catartico rutto me ne sono stato un pò zitto. Anche Silvano se ne stava zitto zitto. E fuori dalla finestra non c'era il sole e nemmeno la luna ma c'era... sì, ne sono certo, un asino volante.

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