lunedì 18 gennaio 2010

Mezza pagina

Non ho voglia di scrivere ma non riesco a resistere all’attrazione del suono dei tasti che si schiacciano veloci. Fossi nato qualche decennio prima avrei studiato da stenodattilografo. Fossi nato più tardi non avrei l’incombenza di finire tutto prima delle 2 che domani mi devo svegliare alle 8. 8 e 15 al massimo. Insomma la mia situazione contestuale è quella di una lampadina a risparmio energetico. E poi in televisione non c’è niente, e poi e soprattutto il vino è finito. Quindi provo a raccogliere qualche pensiero ad arrivare ad una mezza pagina che ho mandato una mail a Sara dicendo di leggere assolutamente quello che scrivo. Incidentalmente questo post. Eccomi allora ad introdurre questo circo delle pulci in cui ci sono due protagonisti in una notte di aprile temperata e ovattata come si fosse in chiesa. Con una illuminazione tra il giallo e l’arancione ed un vago odore di cloro.
A questo punto uno dice all’altro di una ragazza che ha conosciuto ad una lezione. Dice che non è niente male, anzi è decisamente la donna della sua vita. Categorico come si può essere a 21 anni. L’altro risponde “maddai” poi aggiunge dell’altro dopo che hanno deciso di andare al solito posto per recuperare qualcosa da bere e nuovi argomenti di discussione. Perché fantasticare di una persona che si conosce appena diventa automasturbazione in un locale pieno di gente. Ed è decisamente fuori luogo. Quindi questi due, birra in mano, cercano un tavolo libero e lo trovano solo nella zona fumatori dove sacrificano i loro vestiti pressoché puliti. Tutti fumano e poi se ne vanno appena spenta la sigaretta che sembra di stare davanti al Sisal. Loro li guardano e si fanno la gara a finire il bicchiere per primo. Contano i soldi e si concedono un altro giro con gli occhi che iniziano a bruciare dal fumo. Intanto incontrano queste tre ragazze in fila al bar. Dicono “ciao” e “scusa” e riescono ad ordinare prima di loro.
Poi tornano al tavolo dandosi di gomito con un sorriso tagliato in faccia. Orgogliosi per la loro affermazione di prescindibilità.
Poi uno dice: “non ci siamo persi niente”
E l’altro aggiunge: “già, mica come quella che ho conosciuto all’università”
Ed io finalmente ho superato la mezza pagina.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ciao sono sara, non mi è arrivata la mail ma ti amo lo stesso. però hai finito il vino, non ti amo più.