martedì 13 agosto 2013

Stelle cadenti, lapilli e lava

La notte di San Lorenzo ero distratto e non ho guardato il cielo. Non riesco a trovare una scusa che non mi faccia sentire in colpa per tutti quei desideri inespressi. Non credo che riuscirò ad aspettare un altro anno e quindi mi agito in casa ripromettendomi di prendere in mano la mia vita. Domani, domani sarà tutto più semplice e non avrò bisogno di un aiuto divino, un desiderio da esprimere. Domani io con la mia concretezza realizzerò da solo i miei sogni. Ora però vorrei un caffè e Bologna sembra inghiottita da un fungo atomico, un silenzio irreale interrotto da qualche televisione dimenticata accesa. I bar con cartelli improvvisati mi augurano buone ferie. E continuo a trascinarmi fino a piazza Azzarita senza  molta convinzione. I pochi passanti che incrocio sembrano in strada per errore, hanno la faccia dell’attore che non ricorda una battuta e rimane con la bocca mezza aperta meravigliandosi che non ne escano le parole provate e riprovate. Qualcuno dice: “Buongiorno” come quando ci si incontra per boschi. Non mi azzardo a chiedere se c’è un bar aperto nei dintorni. Ho paura della loro faccia delusa nel caso mi dovessero rispondere di no. C’è questo senso di solidarietà tra i pochi che vivono la città d’estate. Lei invece è in Grecia e mi scrive a singhiozzo solo perchè si sente in dovere di farlo. Lo so perchè sono gli stessi messaggi che è capitato di scrivere anche a me. SMS chirurgici: “Ciao, qui è una giornata splendida anche se mi manchi. Bacio.” Non c’è nessun richiamo a noi in quelle poche parole, sono riutilizzabili. Ogni volta che li leggo mi sento più lontano ed immagino scene apocalittiche in cui nemmeno Bruce Willis può salvare la Grecia. E Stefania, un attimo prima di esplodere si pente di essere partita senza di me. Mi giura amore eterno tra lapilli e lava. Poi esplode e una tetta passa davanti alla telecamera come in un film splatter americano. Tutto questo mi fa sentire meglio. Era questo il mio desiderio per San Lorenzo, ma purtroppo non ho guardato il cielo impegnato com’ero a svuotare il bicchiere dalla birra fresca con una mano immersa in un pacchetto di patatine aromatizzate all’aceto balsamico.

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