mercoledì 11 settembre 2013

Bruce Willis


Vorrei essere un professionista. Non so un neurochirurgo magari. Roba che ti da una ottima scusa per bere qualcosa di forte a casa da solo. Oppure in un bar dai prezzi arroganti dove il resto è mancia. Non importa che paghi con una banconota da 20 o da 200 euro. Così. Invece ho un lavoro nella media e sono abbastanza incapace da rivolgermi al Genius Bar per impostare l’email sul mio iPhone. Occhei, mi sentivo pure abbastanza solo. Quei 15 minuti di compagnia mi sono costati €699. Ora controllo la mail ed è sempre vuota. E cammino sperando venga abbastanza più freddo da coprirmi con una giacca e farmi sentire meno unico. Non pensavo che Bologna potesse essere così granitica. Sarà che non mi piace il calcio e sinceramente non ci tengo nemmeno un po’ ad iscrivermi in palestra con un abbonamento annuale che frequenterei con la stessa costanza con cui mi impongo di eliminare i carboidrati. Eppure sono gli argomenti più toccati al bar. Poi c’è chi fa il simpatico con la barista, solitamente hanno davanti un caffè ed una sambuca. E sono le 7 del mattino. E la giornata inizia così: tagliato fuori dagli operai del turno di notte che se ne vanno a letto e dagli agenti immobiliari che si spalleggiano imbustati nei vestiti smessi dei loro genitori. Ed io seduto al tavolo leggo il Resto del Carlino con attenzione, sperando qualche accenno ad una emergenza Antrace. Magari potrei salvare il mondo. Allora sì che potrei ubriacarmi solo a casa in santa pace.