martedì 6 novembre 2007

Pop corn e maionese

Brulicare di elettricità statica.
Lampi blu nella notte.
Lacrime bianche sparse nel firmamento.
Silenzio innaturale nella testa.
Sbilanciamento condizionato dallo spostamento gravitazionale.
Niente rime.
Solo visioni spezzettate.
Ingorgo neuronale interno al cranio.

Luce di un falò proietta ombre sulla volta della grotta.
Un uomo è seduto quieto a contemplare gli anfratti nella roccia bruna ed umida al chiarore del fuoco.
Un uomo cammina per la selva buia in balìa di grida, colpi alle gambe e licenza di tremare di paura, anche per niente.

L’uomo in cammino scorge in lontananza un bagliore naturale incendiare la notte.
Un brivido di natura diversa lo scuote attraendolo magneticamente.
I nervi delle sue mani si tendono stringendo forte il sasso al punto da bloccargli la circolazione e gelargli le estremità delle dita.
Il viso si tira in preda a convulsioni mentre quel bagliore sempre più vicino gli accende gli occhi.
La grotta gli si apre ai piedi.
Luce intensa diffonde calore su tutto quanto incontra.
L’uomo si ferma all’ingresso. Accecato.
Si volta verso dove è venuto e vede il buio nella sua ombra contornato da una volta di chiarore, il tutto immerso nell’oscurità si confonde e svanisce.

L’uomo seduto accanto al falò viene distolto dal suo intento di capire la roccia.
Ruota il volto all’apertura della grotta e si accorge della presenza perfettamente illuminata dell’altro uomo con l’oblio che gli fa da sfondo.

L’altro uomo in piedi con le spalle alla notte osserva il contorno della figura scura che si ritrova di fronte e che copre il fuoco.
Gli si avvicina avvertendo il calore sempre più insistente sul suo corpo.
Si ferma un passo prima di pestare i piedi all’uomo buio che volta le spalle al fuoco.
Alza la mano con le dita gelide. E con una forza bruta cala il sasso sulla testa dell’altro uomo.

Nell’attimo esatto in cui il sasso colpisce il cranio dell’uomo buio, le teste di tutti e due gli uomini esplodono simultaneamente lanciando poltiglia grigia ovunque. Anche sul fuoco crepitante.

Dopo, silenzio.

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