mercoledì 7 novembre 2007

spiegazioni

Lei era bionda. Come la birra che mi aspettava davanti. Condensando. Non c’era più molto da dirsi. “Certo che è caldo” era tutto ciò che mi veniva in mente. A sproposito come i calzetti bianchi sotto le scarpe nere. Passavano auto in cerca di parcheggio. Ne seguivo qualcuna con gli occhi mentre speravo incominciasse. Tutto in lei ricordava la trasparenza. Il vestito leggero, il trucco semplice e lo sguardo piatto. Occhi quasi grigi. Era sempre lo stesso bar. Avevamo sempre frequentato quel posto, da quando ci eravamo conosciuti. Ci incontravamo lì anche se lei viveva ad un passo. La barista si chiamava Carla. Bella ed unica come la pasta fatta in casa. Ci accoglieva sempre con un sorriso. Ci chiamava per nome anche se non ricordavo di essermi mai presentato. Io stringevo il corpo fragile di Simona ed ordinavamo. Spesso provavamo vini nuovi, qualche volta una birra. Come quella volta. La birra è sempre stato il compagno ideale per accompagnare una discussione come quella. Taglia fuori un lato emotivo fatto di vino rosso e frasi lasciate sospese. “La birra lucida gli spigoli” diceva mia nonna. Ed era proprio per quella cristallina lucidità che sentivo solo l’affannarsi del mio respiro. E mi dispiaceva sentitamente. Avrei voluto una ambientazione diversa. Chessò: un aeroporto. Uno di quei posti dove ci si intristisce facile per un arrivederci o un addio. E dove tutto è pulito sebbene non ci siano bidoni dell’immondizia. A terra, nel dehor del bar, c’erano: stuzzicadenti, mozziconi, noccioline ed un paio di ossi di oliva nascosti ai piedi di un tavolo. Dovevo parlare. Lei continuava a guardarmi tranquilla. Era il momento delle spiegazioni e non aveva nessuna fretta. Fredda e calcolata. Teneva una mano bianca appoggiata al bordo del tavolo. Aperta. Non aveva niente da bere davanti a lei. C’era solo il mio bicchiere. Lo sollevai lasciando un cerchio bagnato sul tavolo. Presi un sorso poi deglutii con un sospiro lungo. Lei socchiuse le labbra sottili. Senza rossetto.
“Certo che è caldo” dissi piano.
E lei se ne andò.
Mi concessi tutto il tempo per finire la birra ed ordinare finalmente un bicchiere di rosso.

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