lunedì 1 giugno 2009

insetti

Fuori piove. Ascolto dalla finestra semi aperta lo scalpiccio si scarpe più o meno estive. Eco ad una primavera salutata anzitempo. Come le felpe impilate in una scatola. Odore di condensa dentro una macchina. Patate al forno, pollo al forno e ketchup dal frigo. Da bere la coca cola che mi hanno portato ieri con la pizza. Consegna gratis, bibita gratis. I risvolti positivi della crisi.
Mastico vorace. La cottura al forno di pollo e patate richiede almeno 40 minuti di famelica attesa.
Poi tutto mi sembra più buono e più piccolo.
Ripasso le lezioni dei miei sul mangiare veloce. Mentre allungo il boccone con la coca so di me che soffoco, del mio stomaco che si buca per un osso acuminato mandato giù, il mio labbro aperto dalla lattina della bibita che ora sta finendo.
Fuori non è cambiato molto. Si è liberato un parcheggio davanti a casa.
E poi finisco il pranzo.
Tutto qui. Ci fosse stata Stefania le avrei preparato un dolce. Invece esco e prendo un caffè dal bar di Paolo che sa meno di bruciato del mio. Lascio la tavola apparecchiata tanto torno subito.
Poi mi ricordo che dovevo anche comprare le sigarette.
Ed il mio appartamento si riempie di insetti.

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