martedì 6 novembre 2012

Vive la France!


Non parlo francese. Mi sarebbe sempre piaciuto ma non l’ho mai imparato. Ci ho anche provato acquistando un frasario della Lonely Planet che odora ancora di nuovo. Mi piace la Francia perché è riuscita ad attrarre Carla Bruni e a farla accoppiare con l’orsetto lavatore di Candy Candy. La Francia è il paese dove si può bere birra sostenendo di fare economia. Dove una bottiglia d’acqua costa come tutta la fonte Cerelia, Vergato compreso. Dove anche Stefano Accorsi ha deciso di invecchiare. E per una volta sono d’accordo con lui.
In Francia si sta bene, pochi cazzi.
E Bologna è una città sovraffollata.
Lo farei di mollare tutto e andarmene anche io a fare una ammucchiata con Laetitia Casta nel magico mondo di Amélie. Giuro che mi trasferirei senza un rimpianto anche domani.
Purtroppo però, come ho già detto, non conosco la lingua. E mi fa rabbia sapere che c’è un sacco di gente che il francese lo sa. A Bologna si legge Rimbaud in lingua originale direttamente dall’edizione francese. Senza un attimo di esitazione. A Bologna si comprano i mobili alla Maison Du Monde e si trovano escamotage per rimandare ancora di un giorno i propri improrogabili impegni. A Bologna c’è pieno di generazioni rampanti e piene di grandi potenzialità che passeggiano con una espressione incompleta che sente la mancanza di un basco a completargli la faccia.
Ci andassero loro ad impestare la Francia e la smettessero di occuparmi il parcheggio davanti all’ufficio con le loro cazzo di auto ibride.

1 commento:

comune ha detto...

quando penso alla francia mi vengono in mente le tette di una mia amica palermitana... non ho mai capito il nesso