lunedì 13 agosto 2007

accadimenti veramente tragici

Accadde che Lucio morì a ventidue anni. Inaspettatamente.
"Troppo giovane" disse il vecchio Gino. Altri gli fecero il coro. In paese sembravano tutti d'accordo, per la prima volta.
Il Bonzi e la Giuseppina, il vecchio Gino e l'infingardo Stefano, il ribelle Tony e la gang dei metallari. Sembrava un piatto agrodolce. Impossibile. Di quelli dagli accoppiamenti sofisticati. Tutte le facce tese, piatte e vagamente tristi dietro la telecamera mormoravano. Luisella piangeva. Gli occhi arrossati come nelle giornate di vento affrontate in bicicletta, la schiena sudata e la maglietta appiccicata. Era stata la fidanzata del suddetto (e peraltro defunto) Lucio ed ora era improvvisamente al centro dell'attenzione. Tutti volevano dirle una parola di conforto, darle un abbraccio. Pensò per un istante alla sensazione della vincitrice di miss Italia. Poi si scosse. Come fanno i cani per asciugarsi. La sua coda bionda dipinse un morbido semicerchio nell'aria. Era indiscutibilmente bella. Qualcuno si allontanò, altri arrivarono.
"Via, via, lasciatela respirare" disse il fratello prendendola sotto braccio spingendola verso casa.
Si muovevano diagonalmente. Franco la trascinava letteralmente. I muscoli del collo tesi. Sudore.
Lei non ricordava più bene perché fosse uscita. Sembrava tutto lontano come fosse sempre stato così. Immobile.
"Ho sentito le sirene" ricordò.
Il fratello non rispose. Avrebbe voluto portarla via. Nel tempo e nello spazio. Come in ritorno al futuro. Calciò la porta di casa ed entrarono.
La madre portava un infuso fumante. Fuori c'erano 35 gradi ed in casa non si stava molto più freschi. Era tuttavia l'unica cosa che le era venuto in mente di fare mentre il fratello correva a recuperare Luisella. Carla con suoi 53 anni non si era mai sentita tanto inadeguata. Guardava la tazza nelle sue mani. Ceramica sottile e bianca ornata da ripetitivi disegni di un ragazzo con un cappello di paglia ed una anatra in mano. Odore di infuso ai frutti di bosco. Colore rosso non troppo rassicurante. Lo appoggiò sul tavolino basso davanti al divano ed alla figlia. Si raffreddò nei singhiozzi di Luisella. La televisione era accesa ma senza volume.
"Voglio morire" le uscì dalle labbra salate dalle lacrime.
E Dio misericordioso la accontentò.

Nessun commento: