martedì 22 settembre 2009

Aspettando il Santo Natale

Lui ha trascorso una vita -se vent'anni possono essere definiti tali- in solitudine. Lui non è mai stato invitato ad una festa. Lui ha sempre cercato di schivare le pedate nel culo sferrate dai suoi pochi fidati amici. Lui è arrivato a preferire, tra tutti, l'insulto meno offensivo. Lui è sempre stato condiserato meno degli altri; meno di chiunque altro.
Lui era triste. Lui era brutto. Lui era chiuso. Lui era zoppo. Lui era schivo. Lui era inutile.
Lui stamattina si è buttato sotto la metrò rossa bloccando tutta la viabilità della linea per cinque ore.
Lui era anche una persona sensibile. Lui era una persona buona. Lui era una persona silenziosa. Lui era una persona rispettosa ma nel suo gesto non ha tenuto conto dell’angoscia e del trauma psicologico causato al conducente del metro che l'ha investito. Lui non ha pensato all'inspiegabile senso di colpa che per parecchio tempo quel povero conducente si sarbbe portato dentro pur essendo consapevole che in nessun modo avrebbe potuto cambiare il suo destino. Lui non ha calcolato lo shock arrecato alle centinaia di persone che hanno assistito alla scena.
Lui è morto.
Lui non è stato tranciato a metà od in tre pezzi come ci si aspetterebbe da un buon film splatter. Lui è morto semplicemente fracassato contro il muso del locomotore. Lui è morto spiaccicato come muoiono quotidianamente centinaia di migliaia di insetti. Lui non ha urlato niente per annunciare il suo gesto. Lui, discretamente, ha schizzato una decina di persone che si accalcavano, in ora di punta, sulla banchina. Lui non ha lasciato biglietti. Lui non ha lasciato lettere. Lui non ha detto nulla a nessuno. Lui non ha spiegato il suo gesto a nessuno.
La sua morte ha irritato migliaia di persone. La sua morte ha rovinato migliaia di giornate. La sua morte ha incasinato e complicato la vita di migliaia di persone.
Non si sa niente sul suo conto. Non si sa proprio nulla se non che Lui era il suo nome.

1 commento:

nome ha detto...

mio nonno lo diceva sempre: "mica sicura la metropolitana". parole sue.