mercoledì 29 novembre 2006

natale

natale, il buon umore inevitabilmente indotto dalle luci intermittenti e dall'odore dell'inverno. il freddo condensato fuori da respiri pesanti più di quanto non siano i pensieri per i regali dimenticati. e io cammino per una via dell'indipendenza spettralmente vuota di vita e viva di una sottile nebbia. ascolto il silenzio innaturale della strada e penso ai brindisi e alle tavolate imbandite. è mezzogiorno ma potrebbero essere le sette di mattina per il grigeo colore del cielo che non promette niente di buono. non nevicherà avvolgendo di morbido bianco il mio umore strabiliato dalla mancanza. qualcosa oltre la nostalgia, un vuoto grande e semplice, senza appigli ne eco. semplicemente grigio con un blu intermittente a ricordare l'albero che festeggia, solo, in piazza. pochi minuti ed i primi si avventureranno fuori da case e ristoranti affollando le vie per la digestione. congestionando il traffico ed uccidendo quel buon umore dell'appagamento dell'anno apparentemente andato lasciando pacche sulle spalle e buoni propositi. tutto poi ad infrangersi in meno di una settimana con il suo definitivo collassare. io penso a me e metto un piede davanti all'altro gustandomi questa malinconia mista ai biscotti della mattina. mi avvicino alla piazza atterrito dall'eventualità di incrociare qualcuno con il brio di augurarmi buon natale sorridendo sotto una spessa sciarpa. "buon natale" leggo nella una vetrina di un negozio chiuso per ferie. mi soffermo sulla clip art raffigurante un paesaggio invernale. una immagine vista migliaia di volte a cui non ho mai prestato troppa attenzione. egoismo. penso sia il freddo ad acuire la mia scarsa capacità di osservazione ma in realtà sono queste scarpe comode a coprirmi due paia di calze e la giacca nuova speditami da casa. il mio regalo assieme ad un biglietto con i vari "ci manchi" ed una promessa di vedersi presto. ininfluenti nella mia passeggiata che si estinguerà prontamente oltre uno dei ponti che porta alla prima periferia dove peraltro vivo e tra poche ore mi troverò a sistemare rossi centrotavola per i pochi non ancora pieni di festeggiamenti. certamente ci sarà "al dutaur" a festeggiare con la stessa studentessa ormai fuori corso, ha prenotato il solito tavolo d'angolo. penso alla mia lara, al dove sarà e al dove avremmo potuto essere, mentre ormai saluto l'albero che pare aver trovato la compagnia di un travestito da babbo natale bramoso di qualche spicciolo per la sua immagine impressa in pixel o su pellicola. avevo anche pensato di scambiare due chiacchiere. l'albero non avrebbe risposto.

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