giovedì 30 novembre 2006

banche e supermercati

erano 3 giorni che non bevevo. quando mi lasciò chiara passai 5 giorni in una ubriachezza disperata. poi semplicemente mi fermai. la strada da coprire tra casa mia e il primo sportello automatico era troppo impegnativa e un guasto aveva reso inattuabile il pagamento con carte al supermercato. avevo provato ad incaricare qualcuno. ma chi presterebbe aiuto ad uno sconosciuto con la barba troppo cresciuta, la camicia del lavoro sporca di cinque giorni e l'alito rinfrescato da mentine più che da lavaggi accurati collutorio-spazzolino-dentifricio? provai ad affidare la mia carta di credito ad un paio di ragazzi sui diciassette anni e finsero di non vedermi. tentai invano anche con una signora avanzata nell'età che mi fece vergognare di me stesso. o meglio mi disse di vergognarmi. non lo feci mai, in fondo la mia reazione era stata perfettamente razionale. non avevo gridato, ne infranto stoviglie. avevo semplicemente aperto il frigorifero e stappato la costosa bottiglia di champagne che avevo comprato per il nostro sesto anniversario. sarebbe stato dopo tre giorni.
mentre deglutivo frizzanti sorsate lei prendeva le sue cose preparandosi ad una uscita di scena non teatrale come aveva previsto. non dissi una parola e lei cercò di guardarmi il meno possibile quando passava davanti al divano con una borsa o con un'altra. non pensavo ai momenti belli o al nostro primo incontro. mi chiedevo solo quanta roba avesse lasciato nel tempo a casa mia. era già passata una buona ora ed ancora lambiccava con i cosmetici. borbottava a volte qualcosa sui cd che, colpevole, mi avrebbe lasciato sapendo mi sarebbero mancati e poi tornava a infilare oggetti nel suo beauty case da viaggio. aveva bottigliette dei più svariati colori, molti non li avevo mai visti ne sul suo volto ne sulle mani. comunque, pensai, non erano adatti alla sua carnagione chiara e lentigginosa. decisi di uscire evitando il momento dell'addio. le dissi che dovevo comprare delle cose e rispose che sarebbe stato anche per lei più facile così. notai una certa dimestichezza con la frase, doveva essersela preparata. mi atterrii il fatto di essere rientrato nelle sue previsioni ed avrei dato qualsiasi cosa per tornare indietro pochi secondi evitandomi quella ovvia uscita di scena. tuttavia ero sull'uscio ed uscii. non avevo una meta, decisi di andare al supermercato a pochi passi da casa. appena dentro fui istintivamente attratto dal reparto alcolici e, appena mi resi conto della bottiglia di whisky che mi giravo tra le mani, chiamai al lavoro. stavo male. la mia malattia durò una settimana dopodichè mi rasai, indossai una camicia pulita e tornai in ufficio. come se nulla fosse stato. in poco tempo ottenni una buona promozione e dopo essa stefania. conosciuta per caso e banalmente a casa di amici. la mia vita andò avanti per altri sei anni in tranquillità ed oggi una email mi comunica che anche stefania è andata. per fortuna ora vivo vicino a 2 supermercati e a 3 banche.

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